Il Giuramento degli
Orazi
Jacques-Louis David
(1798, olio su tela, 330x425 cm. Parigi, Museo del Louvre)
(1798, olio su tela, 330x425 cm. Parigi, Museo del Louvre)
L’opera
fu realizzata su commissione del re di Francia e l’anno seguente venne
presentato al Salon, l’esposizione di
opere di artisti contemporanei che si teneva periodicamente a Parigi.
Il soggetto è scelto
dalla Roma monarchica quando, durante il regno di Tullio Ostilio, i tre
fratelli Orazi, romani, affrontarono i tre fratelli Curiazi, albani, per
risolvere in duello una contesa sorta fra Roma e la rivale città di Albalonga.
I tre Curiazi morirono e uno solo degli Orazi si salvò decretando la vittoria
della propria città. Il soggetto rappresenta le virtù civiche romane e David le
propone agli spettatori perché l’esempio spinga all’emulazione. In coerenza al
pensiero neoclassico, non mostra il momento cruento del combattimento ma,
immobilizzando i personaggi, sceglie di rappresentare quello supremo del
giuramento che precede l’azione.
La
scena si svolge nell’atrio soleggiato di una casa romana. L’impianto
prospettico è sottolineato dalle fasce marmoree che racchiudono riquadri di
pavimento in laterizio. I personaggi sono distinti dalle arcate sorrette da
colonne doriche lisce: due gruppi sono incorniciati dalle arcate estreme,
mentre il vecchio padre si erge nel mezzo, isolato, consapevole di mettere a
repentaglio la vita dei figli chiedendo loro il giuramento “o Roma o morte”. Il
rosso del mantello, richiamando su di lui la nostra attenzione, lo individua
come personaggio chiave della rappresentazione mentre leva in alto le spade
lucenti che, successivamente, consegnerai figli. È proprio in quella mano che
stringe le armi che i nostri sguardi e i raggi prospettici convergono. A
sinistra i tre fratelli, uniti da un abbraccio e con le braccia protese verso
il padre, giurano solennemente. A destra le donne meste e mute sono abbandonate
nel dolore e nella rassegnazione. In posizione più arretrata la madre copre con
il velo scuro i suoi due figli più piccoli, mentre la figlia Sabina, si volge
verso la cognata
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